CORTE DEI CONTI - ACCORDO PROCURA GENERALE - UE PER CONTRASTARE ILLECITI
Un accordo per la cooperazione nel contrasto agli illeciti a danno degli interessi finanziari dell’Unione europea è stato sottoscritto oggi, a Lussemburgo, dal Procuratore generale presso la Corte dei conti italiana, Angelo Canale , e dal vertice dell’Eppo - Ufficio del Procuratore europeo, Laura Codruța Kövesi.
L’intesa, che è la prima stipulata tra una magistratura contabile nazionale e il Procuratore europeo punta a favorire lo scambio di informazioni sugli illeciti di cui le due autorità vengono a conoscenza e permetterà la condivisione degli elementi utili allo svolgimento delle indagini. Le investigazioni potranno procedere in modo coordinato, così da consentire di ottenere risultati sempre più efficaci nei settori di competenza della magistratura penale e contabile.
Da un lato, infatti, l’EPPO, operativo dalla scorsa estate, persegue in tutta Europa i reati a danno degli interessi finanziari dell’UE, disciplinati dalla “direttiva PIF” del 2017 (Direttiva (UE) 2017/1371), attraverso una rete di magistrati nazionali sotto la supervisione dell’Ufficio di Lussemburgo. Dall’altro, le Procure regionali della Corte dei conti, coordinate dal Procuratore generale, agiscono per il risarcimento dei danni arrecati al bilancio delle amministrazioni pubbliche, incluse, ormai da molti anni, anche le istituzioni dell’Unione.
Questa competenza, che consente di citare dinanzi alla Corte dei conti anche i privati che hanno percepito indebitamente, o distratto, finanziamenti a carico del bilancio UE, si rivela di fondamentale importanza in un frangente caratterizzato dall’attuazione, attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, della Recovery and Resilience Facility, che, nell’ambito dello strumento denominato Next Generation EU, comporterà investimenti per oltre seicento miliardi di euro, di cui quasi duecento destinati all’Italia.
Un afflusso di denaro che si espone a iniziative fraudolente, alcune delle quali già venute all’attenzione dell’opinione pubblica, e il cui corretto utilizzo deve quindi essere protetto dalle Istituzioni facendo fronte comune. L’accordo tra la Procura generale e l’EPPO si muove in questa direzione, e rafforza ulteriormente il ruolo di garante delle risorse pubbliche che la Carta costituzionale attribuisce alla Corte dei conti.